Il nastro adesivo è una delle più giovani invenzioni nell’ambito della cancelleria che trova spazio sulla scrivania o in qualche cassetto. Proviene dagli Stati Uniti, è stato inventato dall’azienda 3M, la stessa del “post-it“. L’idea di Richard Drew, ricercatore della 3M, risale al 1925 ma il prodotto fu commercializzato solo nel 1930, durante la Grande Depressione, quando le persone avevano pochi soldi in tasca e cercavano di aggiustare gli oggetti piuttosto che buttarli. Pochi anni più tardi venne utilizzato durante la guerra per sigillare le finestre e minimizzare i danni delle bombe.
Il nastro adesivo era fatto con colla da falegname e glicerina. Sembra però che la 3M, per risparmiare, usasse poca colla e che perciò qualcuno la accusò di essere “scozzese” (in riferimento alla stereotipata tirchieria degli scozzesi), da qui l’origine del nome “scotch”. (Wikipedia)
L’uso che se ne fa oggi è decisamente più positivo: dalla cancelleria, come detto, al packaging. Ma il suo uso, complice la versatile applicabilità e l’infinita gamma di colori, pattern, materiali e formati, ha varcato le porte dell’arte dando vita a una vera e propria corrente: la Tape art. Nella galleria che segue una piccola selezione degli autori più interessanti.
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Tammi Campbell
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Kees Goudzwaard
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Max Zorn
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Aakash Nihalani
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Buff Diss