RO-map Festival.
A Roma dal 9 al 12 settembre

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Dal 9 al 12 settembre, la manifestazione RO_map. Rome Mapping Festival #15 regalerà alla città di Roma due momenti imperdibili e magici. Prima il Circo Massimo e poi Piazza Navona saranno infatti i teatri aperti dove verranno esplorate le più innovative frontiere dell’arte digitale applicata alle architetture e agli spazi urbani.

Nelle serate del 9 e 10 settembre non potrete rinunciare ad una passeggiata surreale nella cornice del Circo Massimo, dove, in prima nazionale, l’artista Maxime Houot e il collettivo francese Coin allestiranno l’installazione Globoscope: 256 sfere luminose che, disposte casualmente su più di 3000 metri quadrati e controllate da un sistema wireless, sono interconnesse tra di loro e, grazie ai suoni e ai movimenti di luce che le attraversano, trasformeranno l’arena in un paesaggio digitale.

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L’11 e il 12 settembre il festival proseguirà invece a Piazza Navona dove gli spettatori potranno immergersi nel primo mapping 3d della capitale (per l’occasione saranno distribuiti anche gli appositi occhialini 3d), che vedrà la facciata rinascimentale della Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore trasformata dalle proiezioni degli artisti bolognesi Apparati Effimeri. Grazie ad un mapping architettonico di forte spettacolarità, l’edificio diventerà parte integrante di una performance pluri-sensoriale, fatta di colori, suoni, luci e immagini.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.