Yann Legendre.
I manifesti per il Museo in Erba

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Yann Legendre è nato in Francia nel 1972, è stato allevato da una cuoca estremamente abile (la madre) e da un architetto di fama (suo padre). Fin dalla tenera età è cresciuto assistendo a una parata costante di alcuni degli artisti e designer francesi più noti, venuti a visitare i suoi genitori. Suo nonno, proprietario di una tipografia e legatoria, gli ha insegnato importanti lezioni di artigianato: il valore dei materiali, le superfici, le forma e la finitura.

La decisione di Yann di concentrarsi sulla figura e il poster è stato il risultato di queste forti influenze e ispirazioni. Il viaggio è diventato parte fondamentale della sua crescita come pensatore e comunicatore. Tra il 2001 e il 2004, ha viaggiato molto in tutti gli Stati Uniti: New York, California, il deserto dell’Arizona e Chicago dove si è stabilito nel 2005.

Oggi Yann lavora tra Chicago e Parigi come illustratore, designer e art director. Le sue illustrazioni sono apparse sul Wall Street Journal, il New York Times, GQ, Creative Review, Stylist Magazine. È direttore artistico per l’editore francese Inculte, per cui si occupa della progettazione delle copertine dei libro e dei libri illustrati. Crea illustrazioni per Universal Music di Londra, il Teatro Steppenwolf a Chicago, Janus Films e la Criterion Collection di New York. (fonte yannlegendre.com

In questa galleria i manifesti progettati da Yann per le mostre del Museo in Erba di Bellinzona (Svizzera), il museo per bambini che invita con le proprie attività alla scoperta dell’arte e della creatività, giocando.

(fonte: Facebook AIAP)

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.