Glowforge™, la stampante laser 3D per qualsiasi superficie

Glowforge è una stampante laser 3D senza fili (anche se si discosta dalla stampa 3D tradizionale) che utilizza la tecnologia laser per taglio, incisione e marcatura per sagomare qualsiasi forma partendo da lastre di materiali come legno, tessuti, cuoio, plastica e altro (addirittura cibo!). Come una stampante 3D permette la realizzazione praticamente di qualsiasi tipologia di oggetto, ma al tempo stesso la tecnica di funzionamento è più simile a quella delle macchine per il taglio laser.
Se infatti la stampante 3D funziona con un metodo additivo attraverso l’estrusione di un filamento o con il sistema della stereolitografia, Glowforge si avvale di un metodo sottrattivo, ritagliando quindi i singoli livelli dalla superficie piana del materiale scelto per poi essere assemblati manualmente.

Il controllo della stampante avviene attraverso un software per computer (disponibile sul web) oppure con un’applicazione per smartphone e tablet.
Nato da un’idea di Dan Shapiro (ex CEO di Google Comparison), Glowforge rappresenta una risorsa innovativa con infiniti campi di applicazione, sia professionali che ludici. Per avere un’idea di alcune tra le numerose creazioni che si possono realizzare grazie a questo prodotto consultate la pagina Pinterest di Glowforge.
La versione base della stampante è in vendita, durante la fase di pre-ordine, al prezzo di 1.995 dollari (circa 1.780 euro).

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Alcune idee per utilizzare con creatività il sistema di stampa Glowforge.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.