Il nuovo numero di Progetto grafico, periodico di Aiap. Associazione italiana design della comunicazione visiva, ha come tema il “Pubblicare”.
Disponibile in edizione cartacea e digitale.
A cura di: Maria Rosaria Digregorio, Silvio Lorusso, Silvia Sfligiotti, Stefano Vittori
Con il contributo di: Alessandro Ludovico, DPT Collective, Jacopo Pompilii, Dušan Barok, Davide Giorgetta, Valerio Nicoletti, Federico Antonini, Claude Marzotto, Jonathan Pierini, Simone Simonelli, Gianluca Camillini, Alberto Bolzonetti, Andrea Vendetti, Louise Paradis, Antonello Frongia, Jonas Berthod
Nel dedicare un numero al “Pubblicare”, da sempre tema centrale per chi si occupa di design della comunicazione, Progetto grafico ha deciso di partire da una ridefinizione ed estensione del termine, per portarlo oltre la sua accezione principalmente editoriale, verso quella di “rendere pubblico, divulgare”.
Il contesto attuale vede un’ibridazione tra editoria stampata e digitale, aiutata dalla nascita e diffusione di moltissimi strumenti che facilitano il processo del pubblicare, lo rendono più accessibile e a volte persino automatico e involontario: sotto questa luce, qualunque attività on-line può essere considerata una forma di pubblicazione.
Se chiunque può essere editore, diventa fondamentale tenere in conto altri due aspetti cruciali del processo: da una parte la distribuzione e la fruizione da parte di un pubblico, e dall’altra gli strumenti in continua evoluzione che rendono tutto questo possibile.
Le figure coinvolte nel processo (autori, editori, designer/produttori, lettori) non hanno più ruoli nettamente definiti: potenzialmente, chiunque può essere editore, e può trovare lettori ovunque. Ma è necessario chiedersi quanto ciò che è pubblico sia effettivamente accessibile, e riconsiderare le pratiche del Pubblicare all’interno del più ampio scenario dell’accesso alla conoscenza.
L’immagine scelta per la copertina mostra un dispositivo parte del progetto Bibliotecha, una biblioteca per libri digitali realizzata da alcuni studenti del PIet Zwart Institute di Rotterdam.