“Sur-Fake”. L’alienazione tecnologica

Siamo destinati a una alienazione tecnologica? Il fotografo francese Antoine Geiger con la serie Sur-fake, ci dà la sua interpretazione di questa tematica. Lo schermo come oggetto di annullamento dell’identità, colpevole dello scollamento tra vita reale e vita virtuale e soprattutto di un distacco sempre più forte con il mondo fisico.

Nella descrizione del progetto Antoine parla dello schermo come espressione di infinite sfaccettature della nostra vita: è il nuovo dio onnipresente, l’amico del cuore, la nostra protesi o un’estensione biologica, il nostro specchio e la nostra faccia, il nostro ego da cui trae sazietà.
Solo un bottone, lo schermo si illumina; un mondo si accende e l’altro (quello vero) va in stand-by. E l’essere umano inizia a discostarsi dal suo essere animale per somigliare sempre di più a un vegetale.

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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger
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© Antoine Geiger

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.