“This Book is a Camera”.
Il libro pop-up che diventa una fotocamera

L'ultimo libro dell'artista e designer Kelli Anderson .

L’artista e designer Kelli Anderson ha appena pubblicato il suo ultimo libro This Book is a Camera (“Questo libro è una fotocamera”) un libro pop-up che, aprendosi, si trasforma in una macchina fotografica a foro stenopeico completamente funzionante: un semplice strumento educativo per aiutare a spiegare (e non solo ai più piccoli) come la fotografia ha funzionato prima che tutti noi avessimo in tasca un telefono cellulare con fotocamera integrata.

This Book is a Camera viene fornito con 5 fogli di carta fotografica B/N Ilford e le istruzioni su come utilizzare la fotocamera per scattare foto.

La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie al contributo di Adobe Creative Residency, il programma della software house americana che sostiene la comunità creativa e onora le persone il cui lavoro eleva il ruolo dei contenuti visivi nella nostra cultura, offrendo loro l’opportunità di esplorare il proprio mestiere. Adobe Creative Residency affianca per un intero anno il progettista che non solo sarà retribuito ma anche potrà accedere ai migliori strumenti creativi, avvalendosi del sostegno di consiglieri in una vasta varietà di campi creativi, per poi condividere le sue idee con l’intera comunità.

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Come funziona. Il video

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.