Pigment, il concept store giapponese dedicato all’arte

Warehouse TERRADA ha aperto da qualche mese a Tokyo Pigment, concept store di materiali per l’arte e punto di riferimento per produttori e artisti locali.

Passeggiando tra gli scaffali del negozio, ci si può perdere tra le migliaia di pigmenti che riempiono le fiale di vetro (in totale ce ne sono circa 4.200 tipologie differenti) e tra i pennelli, le pietre da inchiostro, le colle speciali, le carte (alcune utilizzate nella pittura giapponese dal periodo Meiji) e molto altro; strumenti tradizionali e innovativi che offrono agli artisti la possibilità di sperimentare e di conoscere tecniche antiche, anche grazie ai numerosi laboratori organizzati all’interno del negozio.

Il progetto dello store è stato curato dall’architetto Kengo Kuma, che ha utilizzato legno di bambù per il soffitto a doghe e grandi spazi per creare un senso di unità con l’esterno e stimolare al tempo stesso la fantasia di chi entra.

Se non vi fosse possibile recarvi in Giappone per vivere lo spazio in prima persona, potrete comunque esplorare la grande quantità di prodotti e materiali rari nel loro negozio on-line.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.