The Bestiarium. Piccolo manuale di Zoologia Fantastica

Nel 1957 Jorge Luis Borges pubblica il Manual de zoologia fantastica, un testo senza illustrazioni ma ricco di immagini, quelle evocate dalla lettura di queste creature immaginarie; dal Cerbero alla Sfinge, passando per l’Unicorno Cinese.

È da questo breve testo che nasce l’idea “the best(iarium) – piccolo manuale di zoologia fantastica”: un gioco-laboratorio per bambini, una esposizione per artisti illuminati, un nuovo manuale di zoologia fantastica realizzato a più teste; teste che leggono, disegnano, giocano, dipingono, scrivono, immaginano.

Un progetto nato per enfatizzare il ruolo dell’immaginazione e la sua forza creatrice, creando un nuovo “bestiario” di animali fantastici nato dal gioco e dal lavoro comune di piccoli artisti e di artisti adulti, che in entrambi i casi si sono dimostrati grandi artisti, attraverso un laboratorio, una esposizione e un libro.

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Trentuno bambini hanno dato vita ad altrettanti nuovi animali fantastici disegnandone le sembianze su carta, attraverso il gioco surrealista del cadavre exquis, guidati dall’ideatore del progetto, l’artista romano omino71, con la collaborazione delle due associazioni “Tempodieventi.com” e “Punto Scuola”.
Durante i tre laboratori effettuati ad Ostia e Testaccio nei mesi di maggio e giugno 2015, l’artista ha attivato una condivisione aperta tra i piccoli autori che hanno appreso le caratteristiche degli animali mitologici descritti da Borges, nel suo “Manual de Zoologia Fantastica” del 1957, per poi inventare nuove creature fantastiche, ognuna disegnata da tre bambini, battezzata da un quarto e colorata da un quinto piccolo autore. Ogni nuovo animale, quindi, è il frutto di una collaborazione di 10 piccole mani e non solo…

“Ciascun laboratorio inizia con la lettura del manuale di Borges, al termine del quale ogni bambino ha il compito di riprodurre la creatura mitologica appena letta. Ogni bambino inizia a disegnare la parte alta del foglio, quindi piega, lo passa al vicino di posto, che continua il disegno nella parte centrale senza guardare il precedente disegno, un frammento di disegno dopo l’altro, senza che nessuno sappia cosa è stato disegnato prima ne che cosa sarà disegnato dopo. Terminato il disegno viene quindi affidato ad un quarto bambino a cui viene chiesto di assegnare un nome alla nuova creatura, dunque il disegno con nome viene affidato ad un quinto bambino che lo colora in ogni sua parte.

Un vero e proprio bestiario è stato allestito con 62 opere presso il Museo di Zoologia a cura di Mirko Pierri, curatore di a.DNA project.
I trentuno lavori dei partecipanti ai laboratori infatti, sono stati inviati ad altrettanti artisti internazionali, italiani e stranieri, per essere reinterpretati. Queste 31 nuove opere affiancano quelle dei bambini sia nell’esposizione collettiva sia nel libro-catalogo Piccolo Manuale di Zoologia Fantastica appositamente ideato per il progetto, scritto dall’autore Stefano Cristi e distribuito da Lantana Editore; il manuale è stato presentato per la prima volta durante l’evento di apertura il 17 gennaio in presenza dei piccoli e grandi autori di tutte le opere realizzate.

Teddy Killer (Italia) - MistreMegik
Teddy Killer (Italia) – MistreMegik

“The BEST(iarium) – Piccolo Manuale di Zoologia Fantastica” è un progetto nato con l’obiettivo di aprire una breccia nelle fondamenta dell’arte, concepita come frutto esclusivo di una singola mente e rivolta ad un pubblico passivo. Il compito di far vacillare queste certezze è stato affidato alla potenza infinita della parola scritta ed alla fantasia di un gruppo di bambini-autori di nuovi mondi, nei quali siamo invitati ad entrare per apprendere una socialità tanto semplice quanto evoluta.
Un modo per capire che la soluzione ai conflitti con il prossimo e il diverso è sempre stata con noi, adulti presi a guardare il proprio mondo dall’alto, creando mostri da cui stare lontani.
L’esposizione collettiva “The BEST(iarium)”, è visibile fino al 28 febbraio 2016 presso la sala Balena del Museo Civico di Zoologia di Roma. (dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00).

Sex,el nino de las pinturas (Spagna) - Elfogalina
Sex,el nino de las pinturas (Spagna) – Elfogalina
Stefano Bolcato (Italia) - Nouto
Stefano Bolcato (Italia) – Nouto
Julieta XLF (Spagna) - Donna Senza Braccia
Julieta XLF (Spagna) – Donna Senza Braccia
Cancelletto (Italia) - Corpolullo
Cancelletto (Italia) – Corpolullo
Guerrilla Spam (Italia) - Secarta
Guerrilla Spam (Italia) – Secarta
Innerfields (Germania) - Corvodinosauro
Innerfields (Germania) – Corvodinosauro
Bol Pietro Maiozzi (Italia) - Caneuccello
Bol Pietro Maiozzi (Italia) – Caneuccello
Bom.K (Francia) - Otto Dita Tre Teste
Bom.K (Francia) – Otto Dita Tre Teste
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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.