L’Istanbul colorata di Yener Torun

Yener Torun, architetto turco classe 1983, passa la maggior parte del suo tempo libero alla ricerca di architetture contemporanee dalle forme audaci e i colori accesi, nascoste e inconsuete per una città come Istanbul che siamo abituati ad ammirare (fotograficamente parlando) attraverso i suoi luoghi storici.

Quello che invece Yener ci mostra sulla sua pagina Instagram, è uno spettacolo completamente diverso, lontano da moschee e obelischi, e rappresenta una via di fuga dalla visione orientalista della città. Un’immagine nuova della Turchia che racconta gli spazi sorti perlopiù nelle periferie. Piccoli mondi che gli stessi residenti di Istanbul stentano a credere possano appartenere alla città in cui vivono.

“La fotografia è una sorta di rifugio. Ti fa respirare quell’aria fresca che aiuta a pensare in modo più chiaro a tutte le cose che ti succedono intorno. I colori brillanti usati in architettura hanno un impatto molto positivo su di me e credo che abbiano un effetto simile sulle persone che vedono le mie fotoQueste oasi nel deserto dei nuovi mega edifici grigi mi aiutano a pensare in modo più positivo al futuro. E almeno posso dire che questo è un ottimo antidoto personale”.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.