Moholy-Nagy, “Brochure for Die individuelle Anfertigung” (1932)

László Moholy-Nagy (1895 Bácsborsód, Austria-Ungheria – 1946, Chicago, USA), credette nelle potenzialità dell’arte come veicolo di trasformazione sociale.

“Innovatore inquieto, Moholy-Nagy ha sperimentato con una grande varietà di medium, muovendosi in modo fluido tra le belle arti e quelle applicate alla ricerca della interrelazione tra vita, arte e tecnologia. Artista, educatore e scrittore che sfidava la categorizzazione, ha espresso le sue teorie in numerosi scritti che continuano a ispirare gli artisti e i designer di oggi”.

L’innovativo uso della fotografia, quello non convenzionale di materiali industriali in pittura e scultura, gli esperimenti con la luce, la trasparenza, lo spazio e la ricerca dell’astrazione, il tutto cercando di rimodellare il ruolo dell’artista nel mondo moderno, lo hanno reso una figura centrale nella storia dell’arte e del design del ‘900.

Moholy-Nagy-designplayground

In occasione della mostra “Moholy-Nagy: Future Present” inaugurata il 27 maggio e visitabile fino al 7 settembre 2016 presso il Guggenheim di New York, il museo ha pubblicato un video “Brochure for Die individuelle Anfertigung”, che mostra una brochure per la produzione di abiti su misura progettata dall’artista ungherese nel 1932, straordinaria testimonianza del suo lavoro nel campo del graphic design.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.