Si chiama “Overground” la nuova rivista nata dalla collaborazione tra IED Torino e Hannibal store, noto negozio di abbigliamento e streetstyle torinese, e realizzata dagli studenti del terzo anno della scuola di arti visive, sotto la direzione editoriale e creativa di Undesign.
Come spiega Riccardo Balbo, direttore dello IED di Torino, nell’editoriale del primo numero della rivista, l’operazione condotta da Overground è quella di portare in superficie, far emergere tutto quel mondo del “sottosuolo”, dell’underground per l’appunto, dove i giovani designers coltivano idee, sogni e progetti. È necessario perciò che “coloro che sono in superficie” diano uno sguardo a ciò che brulica sotto di loro e aiutino questo fermento a venire alla luce, esponendosi agli occhi di tutti.
“Il ruolo di una scuola di creatività non è soltanto insegnare: è principalmente favorire la crescita di una community di giovani designers a tutto campo, supportandoli nella eccitante avventura di migliorare il mondo esprimendosi attraverso idee innovative. Aiutare talent e idee ad emergere è quello che ci piace fare, portandoli alla luce del sole e in superficie” (Riccardo Balbo, direttore IED Torino)
Overground magazine tratta di cultura visiva contemporanea, lifestyle e musica, interpretando quindi questo passaggio della creatività urbana dall’oscurità alla luce, non inteso come simbolo di transito da negativo e positivo, ma di trasformazione da rete sotterranea a comunità alla conquista di un proprio posto nel mondo.
I protagonisti del magazine sono infatti gli “interpreti contemporanei della cultura visiva, pirati capaci di intervenire in modo creativo riassemblando gli insegnamenti disciplinari per adattarli alle esigenze dell’oggi; persone in grado di scendere in profondità nella conoscenza di diverse discipline, e allo stesso tempo di muoversi tra di esse in maniera trasversale, ibridandole“.
I caratteri tipografici della rivista sono stati disegnati dalla fonderia Alfa Type e i contenuti fotografici sono per la maggior parte realizzati ad hoc. Il tutto all’interno di un prodotto editoriale caratterizzato dalla grafica elegante che prende le distanze dagli stereotipi dello street style.