“The Colourist”. L’arte della fotografia colorata a mano

Un breve documentario racconta la storia di Grace Rawson, colorista negli anni '50 per la Whites Aviation.

Loading Docs è una serie di piccoli documentari della durata di tre minuti ciascuno che promuovono il talento cinematografico di registi emergenti neozelandesi a livello internazionale.

Tra questi cortometraggi abbiamo scovato “The Colourist”, la storia di Grace Rawson, colorista negli anni ’50 per la Whites Aviation, compagnia fondata da Leo White nel 1945. Aviatore prima di tutto, Leo White era anche un grande appassionato di fotografia e coniugando sapientemente questi suoi due amori, fece sì che la Whites Aviation diventasse famosa in tutto il mondo per i suoi straordinari paesaggi fotografici della Nuova Zelanda colorati a mano.
Centinaia erano le donne coloriste presso la Whites Aviation, ma una di loro ha amato così tanto quel lavoro da continuare a esercitarlo fino ad oggi, all’età di 83 anni, portando avanti la raffinata arte, ormai dimenticata, della colorazione manuale delle fotografie. “The Colourist” vuole rendere omaggio a una donna il cui contributo per l’arte a per la storia della Nuova Zelanda è enorme; ma rappresenta anche una celebrazione di un mestiere manuale e prezioso, reso obsoleto da un mondo ossessionato dall’immediatezza dell’immagine digitale.

Registi: Greg Wood, Peter Alsop

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.