Torino Graphic Days, il festival internazionale interamente dedicato al visual design

A distanza di un anno dall’apertura e con alle spalle già numerose interessanti iniziative, il Print Club Torino lancia la prima edizione di Torino Graphic Days, festival internazionale interamente dedicato al graphic design, che si terrà dal 3 al 6 novembre in Toolbox CoworkingIl festival si inserisce all’interno del palinsesto autunnale di Contemporary Art, appuntamento annuale che Torino dedica all’arte contemporanea internazionale.

L’esperienza maturata in Print Club Torino, ad una anno dalla sua apertura ci ha consentito, da un lato di costruire e rafforzare il network di professionisti che gravitano intorno alle attività del laboratorio, dall’altro ci ha permesso di accreditarci come uno dei punti di riferimento per le realtà operanti nel settore grafico, come associazioni, studi, scuole, imprese e istituzioni. E’ soprattutto grazie a questo percorso di crescita e alla filosofia collaborativa che caratterizza la nostra realtà che è stato possibile realizzare la prima edizione di Torino Graphic Days. Un festival irriverente dedicato alle icone e agli aspetti meno convenzionali del graphic design, che mira a diventare il nuovo appuntamento internazionale della comunicazione visiva, con l’obiettivo di trasmettere anche ai non addetti ai lavori la natura sfaccettata di un ambito in continua trasformazione. (Fabio Guida, Presidente del Torino Print Club)

La manifestazione aprirà giovedì 3 novembre alle ore 18.30 con una performance degli illustratori Riccardo Guasco e Fernando Cobelo e dell’artista Guido Bisagni, in arte 108 (qui una sua intervista pubblicata l’anno scorso su Design Playground).

A partire dalle 19.00 invece l’opening party di cui la lineup curata da Club to Club, che aprirà anche le cinque mostre previste dal festival e al primo workshop in programma, tenuto da Mariana Fernandes, visual artist del centro di ricerca e comunicazione di Benetton group “Fabrica”.
Nei quattro giorni del festival si susseguiranno workshop, conferenze, performance, mostre, dj set e nel fine settimana una mostra mercato performativa, dove venti differenti realtà – i cui settori di riferimento variano dalla tipografia, alla legatoria, fino ad arrivare all’editoria indipendente – coinvolgeranno il pubblico con sperimentazioni dal vivo.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.