Progetto grafico 30. Tecnologie aperte

É in uscita il nuovo numero di Progetto Grafico, (il numero 30) a cura di Massimo Banzi, Serena Cangiano e Davide Fornari, dedicato al rapporto tra tecnica e grafica.

“In un momento in cui più che mai l’innovazione tecnologica tocca profondamente gli ambiti professionali legati al design, alla comunicazione e all’editoria, ci è sembrato importante riflettere sul rapporto tra tecnica e grafica.

La democratizzazione e la semplificazione delle tecnologie del publishing digitale si estendono al mondo dell’elettronica, della robotica e dei sistemi di computazione fisica: i graphic designer oggi più di ieri sono in grado di costruire i propri strumenti di progettazione e di sperimentare nuovi linguaggi.

Progetto grafico 30 affronta questi temi e si interroga sul futuro della grafica attraverso due interviste (a Casey Reas e Theo Watson), un’inchiesta sulle sperimentazioni che mettono le tecnologie aperte al centro del progetto e una serie di articoli dedicati a esperienze italiane e internazionali nel mondo dell’open source”.

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Sommario


Serena Cangiano
Il coding come modo di pensare. Intervista a Casey Reas
Il codice non è né un nuovo cacciavite e né una matita per disegnare. Casey Reas spiega come il coding può essere paragonato a una coreografia di azioni e decisioni:un modo di concepire l’arte e i progetti di design.


Alessio D’Ellena
Dieci anni di OSP: auguri, Open Source Publishing!
Collaborano con progettisti di tutto il mondo, assemblano idee come fossero ricette e hanno una forte visione di cosa è il design oltre i software proprietari. OSP da dieci anni lavora in intimità con gli strumenti digitali al di là dei concetti di produttività ed efficienza.


Gianni Sinni
La pubblica utilità è open source
La pubblica amministrazione, sulla spinta del progetto Italia Login, si avvia verso una radicale riprogettazione dei suoi servizi online, cui i designer possono contribuire efficacemente, attraverso modelli open source, per una rinnovata comunicazione di pubblica utilità.


Roberto Arista
RoboTools: l’influenza dell’open source sugli strumenti di produzione del carattere tipografico
L’influenza dell’open source sugli strumenti di produzione del carattere tipografico


Massimo Banzi, Serena Cangiano, Davide Fornari (a cura di)

Tecnologie aperte: una rassegna
Materiali di base
Macchine e semolavorati
Progetti e sistemi


Serena Cangiano
Le esperienze visive interattive come Community practiceIntervista a Theo Watson
Il creative coding è una pratica che vede la collaborazione online tra artisti, hacker e sviluppatori. Una community che crea nuovi tipi di esperienze visive attraverso strumenti di progetto algoritmico.


Silvia Sfligiotti
Più immagini per tutti?
Un’indagine, ancora parziale, sull’accessibilità delle immagini digitali di istituzioni museali, archivi e biblioteche, e sulle loro possibilità di utilizzo.


Parcodiyellowstone
P2P Design Strategies. Metodologie e strumenti per l’organizzazione non gerarchica del progetto grafico.
Il progetto P2P Design Strategies propone un framework di metodologie e strumenti teso a massimizzare gli effetti della collaborazione tra pari attraverso tutte le fasi del progetto. Cercheremo di capire quali sono i vantaggi di questo modello contrapposto al tradizionale sistema piramidale.


Luciano Perondi, Roberto Arista, Alessio D’Ellena

Tipografia parametrica come metodo didattico: uno sguardo sulle modalità di lavoro
Una metodologia aperta per imparare a lavorare sulla tipografia parametrica: tre scuole hanno sperimentato un sistema integrato di teoria e pratica in cui copiare è non solo possibile, ma indispensabile.


Fuori Tema

Serena Brovelli
«Rassegna»: (Storie di Architetture del Pensiero)
La rivista «Rassegna» fu un punto di riferimento significativo nella cultura del progetto. Con un’attenzione particolare alla grafica.


Erica Apolloni, Tita Brugnoli
La montagna inchiostrata
Il piccolo mondo tipografico di un giovane maestro di provincia nell’Italia dell’immediato dopoguerra: breve storia di un’avventura intagliata e impressa sui banchi di una scuola elementare di montagna.


Claude Marzotto
Booksfromthefuture: pubblicare è una performance
Una conversazione con Joshua Trees e Yvan Martinez, docenti, editori e blog curator a Londra

fonte aiap.it

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.