I ghiaccioli d’acqua inquinata

Un progetto per la sensibilizzazione riguardo l'inquinamento delle acque e il loro conseguente effetto sulla salute.

Polluted Water Popsicles, letteralmente “Ghiaccioli d’acqua inquinata”, è un progetto di Hung, 1-Chen, Guo Yi-Hui e Cheng Yu-ti, tre studenti della National Taiwan University of Arts, realizzato al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo l’inquinamento delle acque e il loro conseguente effetto sulla salute.

Hung e suoi compagni hanno visitato cento località sparse su tutto il territorio di Taiwan raccogliendo campioni di acqua inquinata. Hanno poi posto i differenti campioni, completi di sporcizia, insetti e quant’altro in un congelatore per ottenere dei ghiaccioli trasparenti e apparentemente invitanti. Per conservarli, sono stati infine racchiusi in una resina poliestere.

A prima vista i ghiaccioli, imitando l’estetica delle recenti tendenze di artigianato alimentare, appaiono piuttosto piacevoli; tuttavia dopo uno sguardo attento è possibile identificare la spazzatura contenuta all’interno di ogni stampo: tappi di bottiglia, plastica e residui che si trovano nelle acque torbide e inquinate. Il grande impatto comunicativo del polarizzante contrasto tra l’apparente aspetto invitante dei ghiaccioli e il loro pessimo gusto insieme alla loro dannosità per la salute, ha fatto sì che i Polluted Water Popsicles siano stati nominati per il Young Pin Design Award e siano stati presentati alla New Generation of Design Exhibition lo scorso maggio al Taipei World Trade Center.

Maggiori informazioni e aggiornamenti sono disponibili sulla loro pagina Facebook.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.