La scorsa estate a Treviso ha aperto il Museo Nazionale Collezione Salce, che ospita la vasta raccolta di manifesti pubblicitari frutto della caparbia attività collezionistica di Nando Salce. Nel suo testamento Salce donò allo Stato il ricco patrimonio a cui si era dedicato per tutta la vita «perché serva in scuole e accademie preferibilmente locali o del Veneto, a studio e conoscenza di studenti, praticanti e amatori delle arti grafiche».
Proprio per iniziativa del Ministero per i Beni Culturali – che ora ne è il proprietario – a cinquantacinque anni dalla scomparsa del collezionista trevigiano, questa grande raccolta ha finalmente trovato una collocazione permanente a Treviso, in due complessi architettonici demaniali: il Complesso di San Gaetano, con finalità espositive, e il Complesso di Santa Margherita, con finalità conservative e di valorizzazione.
La collezione Salce, che divide il primato in Italia e in Europa con il parigino Musée de la Publicité (oggi Museé des arts décoratives), raccoglie ben 24.580 tra cartelloni e locandine. Oltre ai manifesti, la collezione comprende libri, lettere, latte serigrafate e cartoni sagomati. Un patrimonio che ripercorre dalla nascita fino al boom degli anni Sessanta una forma di creatività nata e cresciuta a braccetto con l’industria dei beni di consumo, l’illustrazione pubblicitaria. La maggior parte degli artisti e dei manifesti che hanno configurato la storia della grafica pubblicitaria vi è ampiamente rappresentata e particolarmente significativo è il novero dei pezzi afferenti alla stagione d’oro dell’affiche italiana, tra il 1896 e il 1915. Tra gli artisti rappresentati nella collezione: Dudovich, Mauzan, Boccasile, Cap-piello, Codognato, Metlicovitz, Lenhart; non mancano inoltre prove di artisti quali Boccioni, De Chirico, Depero, Casorati, Sironi, Fontana, Alberto Martini e Arturo Martini.
Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce è il ciclo di mostre che Marta Mazza, direttore del museo, ha previsto per esporre al pubblico alcune importanti tranche dei quasi 50 mila pezzi della collezione. La mostra si articola in tre momenti espositivi organizzati per cronologia: La Belle Epoque, (conclusasi lo scorso settembre) Tra le due guerre, quella attualmente in corso e visitabile fino al 14 gennaio 2018 che presenta un centinaio di magnifiche testimonianze dell’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale, e infine l’ultima Dal secondo dopoguerra al 1962.
L’intera collezione Salce è consultabile online.