La casa editrice Phaidon ha pubblicato qualche mese fa il libro Design for Children. Play, Ride, Learn, Eat, Create, Sit, Sleep, che documenta l’evoluzione del design per neonati, bambini piccoli e non solo.
Il volume, curato dalla giornalista e scrittrice americana Kimberlie Birks, raccoglie oltre 450 oggetti che segnano delle tappe importanti per la storia del design e riflettono lo storico cambiamento di prospettiva – sia pedagogico che sociologico – relativamente ai prodotti per l’infanzia.
Sfogliando il libro si può osservare più di un secolo di storia del design, a partire dagli inizi del 1900, periodo già ricco di giocattoli e mobili innovativi, passando per gli anni ’20 e ’40, momento in cui predominavano le forme del legno, fino ad arrivare agli anni ’60 e ’70 con il boom della plastica e il suo utilizzo pionieristico da parte della Kartell.
Oggi curatori e designer hanno invece rivolto la loro attenzione a materiali riciclati e scarti industriali, incluso cemento, schiuma, gomma industriale, carta da macero, carta riciclata, o nuovi tipi di fibre che consentono di innovare sia i sistemi di progettazione sia quelli di produzione. Oltre a manifestare un importante inversione di tendenza verso l’artigianale al contrario di oggetti prodotti in serie.
Il libro suddivide i numerosi esempi di design per l’infanzia non secondo un ordine cronologico, ma seguendo le sette aree d’azione già introdotte nel sottotitolo: Play, Ride, Learn, Eat, Create, Sit, Sleep (giocare, cavalcare, imparare, mangiare, creare, sedere, dormire).
Tra le pagine del volume siamo stati felici di ritrovare anche due esempi di cui abbiamo parlato tempo fa. Il primo sono le sue creature in legno di Yen Jui-Lin, mentre il secondo i giocattoli scultorei, sempre in legno, di David Weeks Studio.