Le fotografie concettuali di Michael e Barbara Leisgen degli anni 70 mostrano Barbara che interagisce con i contorni della natura che pone di fronte a lei.
Il progetto Mimesis, deriva dai concetti filosofici di Platone sull’estetica:
Riprendendo la tripartizione dei «letti», secondo Platone, ad essi corrispondono tre artefici: l’idea del letto è creata da un dio che crea le idee secondo natura (Demiurgo); il letto «fabbricato» è prodotto da un artefice (artigiano) che rivolge il proprio sguardo all’idea soprasensibile; quello «dipinto» è creato da un pittore che non si rivolge all’idea, bensì al letto sensibile fabbricato dall’artigiano, e quindi non può essere definito propriamente un artefice bensì soltanto un «imitatore» (mimetes).
Il pittore non imita dunque la realtà e la verità delle idee, ma l’apparenza delle cose sensibili, che a loro volta non sono che imitazioni delle idee: la sua è perciò «copia di una copia», imitazione di un’imitazione, ed per questo che si può affermare che egli produce «apparenze, non cose reali» e che può essere definito «imitatore dell’oggetto di cui gli altri sono artigiani».
Tuttavia, attraverso i suoi gesti, eseguiti in maniera molto semplice e coerente con le tracce del paesaggio che doma quasi a mimare la sua forma, Barbara riafferma il rapporto uomo / natura come due metà di un tutto.















