I titoli di Remo contro, Happycentro

Happycentro collabora con IL – Intelligence in Lifestyle Magazine, supplemento de Il Sole 24 Ore sotto la direzione creativa di Francesco Franchi, ogni mese sviluppa la tipografia per il titolo della rubrica “Remo contro” scritta dal filosofo italiano Remo Bodei.

Happycentro è nato nel 1998 a Verona, la romantica città di Romeo e Giulietta. Negli ultimi anni abbiamo lavorato con clienti grandi e piccoli, per gli enti locali e le principali aziende internazionali. Il nostro approccio al design è sempre lo stesso: la progettazione di un logo, una pagina pubblicitaria, un muro o dirigere una commerciale offre la stessa opportunità di affrontare un problema. L’ordine e la fatica è la nostra formula per la bellezza. Spendiamo un sacco di energie nella ricerca e nella sperimentazione. Visual art, tipografia, grafica, illustrazione, animazione, regia e musica. Ci piace la contaminazione tra discipline creative e la diversità in generale. Non ci piace fare la stessa cosa due volte e preferiamo andare oltre quello che siamo già in grado di fare. Faticoso ma ricco di soddisfazioni


Happycentro
sono:
Federico Galvani, Roberto Solieri, Giulio Grigollo, Andrea Manzati e il fotografo Federico Padovani.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.