Firma i suoi lavori con l’anagramma anagrafico freno per sciacalli.
Da anni si dedica alle arti visive esponendo in mostre e festival.
Questo è il suo ultimo lavoro, in cerca di spazio espositivo.
Concrete, fornito di aspetto.
Questo è un lavoro realizzato in un paio di anni, interamente china su carta, costituito da 150 formelle 20x20cm cadauna, assemblabili tra loro in unico lavoro di 600×100 cm.
L’interesse tecnico è chiaramente grafico, quello sensibile rivolto al corpo come soggetto d’arte e in parte a quello che Umberto Galimberti chiama comportamento manierato dove: “il corpo non si rivolge al mondo ma si esaurisce nella presenza del corpo, a se stesso, sottraendosi alla realtà delle cose.”
Del DIRE su questo lavoro:
L’indagine di un uomo in verticale, di un ribelle, il coronamento della sua vita, la sua esclusiva realtà, il nome morto di una cosa che possiede.
I nostri pezzi. La sfida del corpo, amata fino all’ultimo spigolo, con grande onore, ritirando la sua immensità con volontà, irrimediabilmente. Essenze fisse transitano in un mondo resistente. Ammesse in sé, accarezzate sulla pelle dalla coscienza e pentite si battono.
La solitudine dell’acqua insorge una prima volta e poi lavata accetta la traccia, chi si stupisce, mi sono controllato, nessuna inquietudine.
Ci siamo incasinati non poco.
Come state?
/// Making of ///
/// Chine ///
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