Poeta, attivista sociale, romanziere, drammaturgo e giornalista, Langston Hughes è considerato uno dei padri della poesia jazz, una forma d’arte letteraria emersa nel 1920 e divenuta la base per il moderno stile hip-hop.
Nel 1954, a 42 anni, Hughes decise di riversare il suo amore per il jazz nel suo primo libro per bambini The first book of jazz. Hughes ha trattato ogni aspetto del jazz, dall’evoluzione attraverso le diverse epoche alle sue icone più celebri, dalla sua geografia ai suoi sotto-generi, mettendo in evidenza in particolar modo il ruolo essenziale dei musicisti afro-americani nella crescita di questo genere musicale. Hughes ha dedicato una parte del libro anche ai tecnicismi del jazz (ritmo, percussioni, improvvisazione, sincopi, blue note, armonia) con una semplicità di approccio tale da stimolare la curiosità anche dei più piccoli.
“Perché scrivi poesie sulle persone di colore? Tu non sei nero. Cosa ti fa scrivere tante poesie di jazz? Per me il jazz è una delle espressioni intrinseche della vita dei neri d’America, l’eterno tam-tam che batte nell’anima di un nero, il tam-tam della rivolta contro la noia di vivere in un mondo bianco, un mondo di treni della metropolitana, un mondo fatto di lavoro, lavoro, lavoro. Il tam-tam della gioia di vivere, delle risate e del dolore inghiottito in un sorriso”
Ciò che rende questo volume ancor più prezioso sono le illustrazioni realizzate da Cliff Roberts (1929-1999), fumettista e animatore americano, che ha lavorato per lo show TV Sesame street, per Playboy e per il The New Yorker.
I mentori che lo hanno ispirato, come lui stesso dichiarava, sono stati Jan Balet, Jerome Snyder e Joe Kaufman; ma i disegni di The first book of jazz sembrano avere una matrice comune con quelli dell’illustratore Jim Flora (25 gennaio 1914 – 9 luglio 1998) molto conosciuto per le cover art realizzate per la RCA Victor e per la Columbia Records negli anni ’40 e ’50.