Oliviero Toscani Speech, ADC 92nd Annual Awards

La creatività è Genesi: la nascita, la forza divina, l’energia, l’immaginazione, la sofferenza, l’impegno, la fede, la generosità. La creatività deve essere visionaria, sovversiva, inquietante. Deve essere innovativa. Deve guidare idee e concetti. Deve mettere in discussione stereotipi e vecchi modelli.

Essere creativi non significa avere i titoli, significa fare il contrario di ciò che ogni sistema prestabilito vuole che tu faccia. Essere creativi significa cercare di fare qualcosa che non è mai stato fatto prima, costruire dal nulla qualcosa che può avere un valore enorme. La creatività richiede uno stato di non-controllo, di coraggio senza limiti. Ed è per questo che il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chi non ha il coraggio di assumersi dei rischi non può essere creativo.

La mancanza di creatività genera degrado. Guardate l’Italia di oggi: l’unico valore che rimane è legato a ciò che ha prodotto il passato: architettura, arte, musica e letteratura. Tra queste ci sono opere coraggiose che nessuno oggi oserebbe commissionare. Nessuna amministrazione permetterebbe di costruire una città sull’acqua come Venezia. Non potrebbero esserci un’altra Piazza dei Miracoli come quella di Pisa, né un altro campanile come quello di Giotto.

Oggi la creatività della comunicazione è condizionata da una ricerca ossessiva del consenso, nella falsa credenza che il consenso è successo. La paura del fallimento produce sempre mediocrità, perché la soluzione scelta sarà sempre la meno rischiosa e la più banale. Nella maggior parte dei casi, non tenta nemmeno di essere originale, ma vuole, piuttosto, essere una replica mediocre e ripetitiva di sé stessa.

Chi guarda o vive il presente è inquietante, è un vero sovversivo, un vero rivoluzionario.

Abbiamo bisogno di creatività nella comunicazione. Ci sono stati e ci sono ancora casi in cui l’espressione ha avuto il coraggio di rischiare di essere diversa: la comunicazione che prende rischi e osa andare oltre il profitto e le esigenze dei clienti. La creatività è un surplus di intelligenza e sensibilità. È l’occasione che si trova potenzialmente tra il nostro cuore e il nostro cervello .

ADC Annual Awards Festival of Art + Craft in Advertising and Design
Miami Beach, 2 aprile 2013

Per una lettura completa dello speech di Oliviero Toscani vi rimandiamo al sito dove potete trovare il relativo pdf con l’intero intervento in lingua inglese.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.