Re Tigre e le Grandi Battaglie alla Wunderkammern Gallery

Venerdì 4 luglio è in programma presso la Wunderkammern Gallery di RomaRe tigre e le Grandi Battaglie”, un evento organizzato da Orecchio Acerbo Editore ed Else Edizioni in collaborazione con la galleria stessa. L’appuntamento prevede la presentazione del libro Re tigre di James Thurber illustrato da Joohee Yoon e successivamente l’incontro tra un gruppo di illustratori e artisti (Alicia Baladan, Mara Cerri, Mariachiara Di Giorgio, Luigia Giovannangelo, Armin Greder, Agostino Iacurci, Giovanna Ranaldi, Simone Rea, Pedro Scassa) che si confronteranno sul tema delle “GRANDI BATTAGLIE” in un atelier di stampa serigrafica a cui seguirà, a partire dalle 20.00, l’istallazione della mostra presso la Wunderkammern Gallery.

IL LIBRO
Una grande guerra
In una giungla di tutti i giorni, una mattina un tigre si sveglia deciso a diventare il re. Cedere il potere? A Leo, il leone, non passa neppure per l’anticamera del cervello. Ne nasce uno scontro feroce, in cui tutte le bestie, dall’alce alla zebra, si battono gli uni contro gli altri senza sapere perché, per chi e per cosa. Fino al sorgere della luna che illumina una giungla desolata in cui tutti gli animali sono morti tranne il tigre. Sovrano, sì, ma di un regno senza sudditi. Semplice e corrosiva, ecco la morale di James Thurber: “Non sei poi un gran re degli animali, se di animali non ce n’è più”. Una favola del nostro tempo in cui un grande umorista statunitense ci fa riflettere sull’ottusità del potere, maschile, e sull’inutilità della guerra. Riletta attraverso le immagini di un giovanissimo talento che già si annuncia una stella: JooHee Yoon.

 

Un libro per ricordare la guerra – quella con le g maiuscole – del ’14 -’18

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.