Lago Film Fest, dal 18 al 26 luglio
a Revine Lago

Glenn & The Chunkies

Prima limmagine ufficiale, il folgorante scatto realizzato dal fotografo Marco Pietracupa da un’idea di Alan Chies che conferisce agli anziani di Revine Lago immortalati nei loro abiti tradizionali il ruolo di testimonial della manifestazione veneta; poi le oltre 25.000 visualizzazioni in poco meno di 24 ore del videoclip animato di Glenn & The Chunkies, la band che ha confezionato il promo del festival con musica, parole e immagini destinate ad essere viralizzate. Con queste anticipazioni, Lago Film Fest di Revine Lago (18 – 26 luglio 2014) si appresta a tagliare il nastro della decima edizione tra ironia e provocazione.

Un programma mai così ricco quest’anno, messo a punto per celebrare alla grande una manifestazione culturale dalla vocazione indipendente che ha saputo e voluto crescere, dribblando le difficoltà di chi ha pochi soldi ma tante idee, sciogliendo ogni riserva che trattenesse dallo spiccare il volo.

Glenn & The Chunkies

In aggiunta al concorso di cortometraggi, oltre 100 provenienti da tutto il tutto il mondo e divisi in 5 sezioni che saranno valutati dalla giuria internazionale composta dall’autrice TV  Simona Buonaiuto (BLOB), dal filmmaker finlandese Joonas Makkonen (Finlandia), dall’attore e autore Carlo Gabardini e dal giornalista Federico Pucci (Ansa), ci sono: le rassegne Eurovision – ogni sera, una lezione di cine-geografia con la più fresca produzione di cinema breve di Lituania, Norvegia, Slovacchia, Croazia, Estonia, Romania, Slovenia, Polonia – e i focus su Australia e Argentina. A sottolineare l’internazionalità di Lago Film Fest, aggiunge Carlet. Fa irruzione nel programma di quest’anno il tema dell’innovazione: tanta, tantissima innovazione, oggetto di incontri-evento da non perdere come quella con il team dicimilame, autori del fake-bomba di Casaleggio su Twitter, con Zero, il collettivo autore del progetto tormentone #coglioneNo, con Milano Underground, la web serie su gioie e dolori della vita in metropolitana e tanto altro ancora.

Molti i registi presenti a Lago che presenteranno i propri film e incontreranno il pubblico, novità di quest’anno, ogni giorno alle 11:30 in occasione di un ciclo di divertenti press meeting.
Tanti inoltre gli ospiti che a Lago Film Fest lasceranno il segno: da Carlo Giuseppe Gabardini, noto al grande pubblico della TV per il ruolo di Olmo in Camera Café di Italia 1, nonché fondatore di Milano Film Festival, voce di Radio24 e autore di un monologo divenuto video virale sulla marmellata e la Nutella, come metafora sul tema dell’omosessualità, a Simona Bonaiuto e Fabio Masi, autori di BLOB. Della trasmissione di culto di Rai 3, che nel 2014 spegne 25 candeline, inoltre, saranno mostrati 3 documentari. Incluso Blob ’77, il film-tributo a un anno di fratture e rivoluzioni, generatore di incubi e sogni di intere generazioni di italiani. Da special guest di Lago Film Fest, inoltre, Blob si insinuerà tra le proiezioni, invadendo lo schermo e le platee, con una striscia quotidiana dove sono condensati il meglio/peggio del nostro tempo…

Il programma della decima edizione include anche il grande ritorno del Premio Rodolfo Sonego, intitolato al mai dimenticato autore di Alberto Sordi, dal sangue veneto. Quest’anno saranno 5 le sceneggiature originali in lizza che verranno valutate dalla giuria impreziosita dalla presenza di Gianfranco Angelucci, amico e collaboratore di Federico Fellini, e autore di un libro omaggio alla sua Musa, Giulietta Masina, nell’anno in cui si celebra il ventennale della morte.

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Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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