Corso di Pop-up e cartotecnica, Giovanni Lafrate

Il 24 e 25 ottobre Aiap organizza un workshop su Pop-up e cartotecnica con Giovanni Iafrate, presso la sede di via Ponchielli a Milano.

I libri mobili sono l’evoluzione di secoli di storia e il passaggio di sapere di molte mani abili e menti curiose, artigiani e fini artisti. Prima di diventare quelli che oggi vengono chiamati pop up books, termine che si riferisce all’effetto di sorpresa che ne scaturisce con l’apertura della pagina, questa tipologia di libri ha visto il passaggio di molte fasi nelle diverse epoche storiche, dal momento che la sua nascita risale al XIII secolo per lo studio degli astri per diventare, dopo diverse trasformazioni, oggetto ludico all’inizio del 900.

La carta è dotata di memoria, sono le sue fibre che ricordano la piega, ogni segno riportato sulla sua superficie è traccia indelebile. È attraverso lo studio e la complicità di queste pieghe che è possibile vedere trasformare la carta da elemento puro a un insieme di tante leve fisiche.

Quest’arte, detta ingegneria della carta, lavora attraverso lo studio della geometria applicata al materiale, è quindi possibile creare dei motori di movimento, scorrimento, rotazione, elevamento, trasformazione e babucione. Cos’è il babucione? È sinonimo di “non c’è limite alla fantasia”. L’arte dei libri mobili è molto simile alla musica, partendo da un numero abbastanza limitato di meccanismi base che potremmo paragonare alle note del pentagramma, si riesce a creare un numero infinito di possibilità fondendo con armonia i movimenti.

GIOVANNI IAFRATE
Si laurea nel 2010 alla triennale del Politecnico di Milano in design della comunicazione e in parallelo lavora come stagista presso lo studio della Maestra Origami Luisa Canovi dove apprende le basi e le regole della carta, delle sue fibre, studiando a fondo i segreti della piega. Parte nel settembre dello stesso anno per l’America dove verrà assunto come stagista presso lo studio del Maestro ingegnere della carta Matthew Reinhart imparando tutto quello che concerne il mondo del libro mobile, dalla sua fabbricazione artigianale al passaggio definitivo per la pubblicazione.

Torna in Italia per finire gli studi e si iscrive a scenografia all’Accademia di Belle arti dove inizia uno studio personale del meccanismo applicato ad altri materiali e si specializza nella costruzione di pop up teatrali di dimensioni molto maggiori al formato libro. Giovanni tiene corsi di libri mobili dal 2012 presso scuole medie e superiori, workshop presso librerie e centri sociali, affinando la sua capacità di insegnante.

Tariffa
Non Socio AIAP 150 euro (IVA 22% esclusa)
Socio AIAP 100 euro (IVA 22% esclusa)
Collaboratore / Dipendente di Socio AIAP 120 euro (IVA 22% esclusa)

Dettagli del workshop:
Laboratorio di Pop-up e cartotecnica
con Giovanni Iafrate
Ogni allievo si doterà di forbici e un rotolo di scotch. Il corso prevede l’apprendimento di tutti i meccanismi di base da cui poi è possibile partire con evoluzioni personali.

Venerdì 24 e sabato 25 Ottobre 2014
ore 10.00-13.00 / 14.00-18.00
presso la sede AIAP
Via Amilcare Ponchielli, 3 Milano

Fonte: Aiap

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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