CORTOFRUTTA.COM

La piattaforma per contadini biologici e commercianti.

Cecilia Marzocchi è una neolaureata in comunicazione visiva presso lo IUAV di San Marino. Convinta che il design possa contribuire a generare cambiamenti concreti, ha sviluppato come tesi la piattaforma web CORTOFRUTTA.COM, che vuole mettere in contatto produttori biologici e commercianti, evitando intermediazioni.

La tesi di Cecilia analizza in primo luogo lo stato dei fatti: la filiera ortofrutticola attuale, le normative vigenti e i numeri relativi alla produzione biologica e alla sua distribuzione. Poi sposta l’attenzione su un terreno storico culturale, ripercorrendo i cambiamenti che nel tempo hanno portato all’odierno approccio al consumo del cibo, come l’introduzione di fertilizzanti e prodotti chimici, o la globalizzazione che ha garantito il consumo di qualsiasi merce durante tutto l’anno superandone la naturale stagionalità.
In opposizione all’agricoltura definita “convenzionale” si è oramai da tempo diffuso un atteggiamento differente grazie ai produttori di biologico, che però devono fare ancora i conti con una democratizzazione dei costi e una comunicazione adeguata.
Ridurre le intermediazioni tra produttore e distributore è il primo passo per poter abbattere i prezzi, in molti casi proibitivi, del biologico. L’obbiettivo primario di CORTOFRUTTA.COM è proprio questo abbassamento dei costi, garantito da una piattaforma web dove produttori e distributori possono incontrarsi e stabilire relazioni senza dover passare attraverso intermediari.

“Dobbiamo saperne di più sul cibo in quanto nutrimento, come dobbiamo saperne di più sul cibo in quanto profitto. E solo in seguito potremo saperne di più sul cibo in quanto pensiero” (Marvin Harris, Buono da mangiare)

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Oltre a ciò, CORTOFRUTTA.COM si propone di evitare la selezione estetica dei prodotti e gli sprechi che ne conseguono, attraverso una rivisitazione delle tradizionali veline per agrumi, riprogettate in chiave contemporanea e generabili attraverso il sito web.
Le veline infatti, come ricorda Cecilia citando Ettore Sottsass, “venivano utilizzate soprattutto per l’esportazione dove i tragitti, le soste e i cambiamenti del clima rendevano difficile la manutenzione del prodotto. Oggi, quasi tutti i grossisti hanno la loro o le loro cartine: lo scopo non è più soltanto quello di preservare la frutta, ma è finito per essere anche pubblicitario”.

Se accompagnata da un buon packaging quindi anche l’ortofrutta non trattata, che generalmente è percepita come brutta, potrà essere maggiormente accattivante agli occhi del consumatore.
Il produttore registrato sulla piattaforma di CORTOFRUTTA.COM potrà così crearsi un kit personalizzato per “vestire” i propri prodotti con un packaging sostenibile e riconoscibile. L’identità visiva studiata da Cecilia punta a sostituire la selezione estetica con la comunicazione, attraverso una grafica che rifugge lo stile descrittivo ma che si concentra sul contenuto e sul suo sapore: le forme e i colori delle veline richiamano infatti le geometrie interne di frutti e ortaggi, che grazie a un sistema di simbologie complesse consentono la creazione di differenti combinazioni.

Il sito, in fase di registrazione, in questo primo momento verrà utilizzato per illustrare il progetto in vista di eventuali finanziamenti e sponsorizzazioni.

(Supervisori della tesi: Gianni Sinni e Donatello D’Angelo)

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.