I drammatici avvenimenti di Parigi che hanno coinvolto la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, hanno suscitato grande emozione in tutto il mondo. Noi abbiamo raccontato come la comunità internazionale degli illustratori abbia immediatamente risposto, a suo modo, a così tanta violenza, con passione e ironia, sarcasmo e poesia.
Nei giorni scorsi in Italia è scoppiata la polemica sull’operazione del Corriere della Sera, che ha pubblicato, seppur a scopo benefico (i proventi saranno interamente devoluti alla rivista Charlie Hebdo.), un volume con titolo Je Suis Charlie – Matite in difesa della libertà di stampa, che raccoglie i tributi ai colleghi uccisi che gli illustratori avevano condiviso sui loro canali social, ma senza chiedere loro il permesso di pubblicazione. La questione è stata ampiamente dibattuta, ne hanno parlato i diretti interessati, (Roberto Recchioni, che ha pubblicato una lettera aperta al Corriere, Leo Ortolani, Milo Manara, Giacomo Bevilacqua (sulla pagina Facebook del Panda), Giuseppe Palumbo, Paolo Bacilieri, Sio, Manuele Fior, Don Alemanno, Gipi (ospite de “Le invasione barbariche) e molti altri ancora. Anche gli addetti al settore si sono schierati: Andrea Tosti su Fumettologica, Francesco Settembre sulle pagine di “Come Se Fosse Antani”, Gennaro Costanzo su Comicus e molti altri.
In Francia, invece, per iniziativa di la Friche Belle de Mai, La Fête du Graphisme, la sezione francese della Alliance Graphique Internationale (AGI) e la French Alliance of designers (AFD) designer e illustratori di tutto il mondo sono stati invitati a progettare un’immagine per la libertà di espressione.
Ad oggi più di 1.000 manifesti sono stati inviati. Immagini per esprimere solidarietà ai parenti delle vittime, per rendere omaggio a l’insolenza e testimoniare la necessità di vivere insieme.
Per condividere le opere con il maggior numero di persone, vengono pubblicate sul sito de la Fête du graphisme e saranno oggetto di una mostra alla Friche Belle de Mai dal 30 gennaio.