Memorie Urbane 2015 #1. I muri
di Fra Biancoshok e David Walker

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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo

Il festival Memorie Urbane è iniziato da tre settimane e alcune città del litorale pontino hanno già iniziato a cambiare il loro volto. Partiamo con il muro che David Walker ha realizzato a Terracina e quello di Fra Biancoshok a Gaeta.

Fra Biancoshok è uno street artist italiano che vive e lavora a Milano ma ha realizzato più di 550 interventi per le strade di Italia, Spagna, Portogallo, Norvegia, Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Malesia e Stato di Singapore.
L’Effimerismo di Fra Biancoshok, così l’artista definisce la modalità espressiva che caratterizza il suo lavoro, “si prefigge lo scopo di produrre opere d’arte che esistano in maniera limitata nello spazio, ma che persistano in maniera infinita nel tempo attraverso la fotografia, i video, i media”. Nello specifico, l’opera realizzata per Memorie Urbane 2015 a Gaeta distorce ironicamente il concetto di “artist-in-residence” e mette in evidenza l’aspetto “intimo” della vita dello street artist, apparentemente affascinante, che però comporta sacrifici nei rapporti umani, nelle amicizie e negli spazi quotidiani, inclusi quelli privati. Così l’opera di Fra Biancoshok è il ponteggio stesso, fedele compagno dell’artista urbano, che diventa una casa con tutto l’essenziale per viverci. Con questa installazione si fa beffa della cosiddetta “residenza artistica” che per uno street artist consiste nel trascorrere numerose giornate sopra un ponteggio, sotto la pioggia o sotto il sole cocente, con lo scopo di lasciare un contributo artistico alla città e alla sua comunità.

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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo
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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo
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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo
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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo
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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo
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Fra Biancoshok (Gaeta) © Flavia Fiengo

David Walker è uno street artist inglese con base a Londra, famoso per i suoi coloratissimi ritratti femminili. L’artista alterna una fitta attività in studio alla realizzazione di murales in esterno, contraddistinguendosi per una spiccata capacità e maestria nell’utilizzo degli spray, con i quali realizza ombre, linee e texture senza far uso della tecnica dello stencil. Il suo immaginario visuale ha fatto il giro del mondo e grazie a Memorie Urbane quest’anno è approdato per la prima volta in Italia lasciando il suo segno a Terracina.

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David Walker (Terracina) © Arianna Barone
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David Walker (Terracina) © Arianna Barone
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David Walker (Terracina) © Arianna Barone
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David Walker (Terracina) © Arianna Barone
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David Walker (Terracina) © Arianna Barone
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David Walker (Terracina) © Arianna Barone
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David Walker (Terracina) © Arianna Barone

 

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.