Memorie Urbane è in continuo fermento, nuovi artisti hanno già lasciato il loro segno e tanti altri sono in arrivo. Ma procediamo con ordine, in questo recap vi mostriamo il lavoro di 108 e quello di Pastel a Gaeta, quelli di Btoy e di Milu Correch ad Arce.
Nelle prossime settimane approfondiremo il lavoro di Guido Bisagni in arte 108 proponendovi una sua intervista, per ora gustatevi la gallery fotografica del suo passaggio a Gaeta.
Sempre nella città marittima è da poco terminata anche l’opera di Pastel intitolata “Non ora” raffigurante piante africane che simboleggiano le radici native delle persone che emigrano verso l’Europa.
Pittore ed architetto, di casa a Buenos Aires, Francisco M. Diaz, in arte Pastel, è attivo da diversi anni sulla scena internazionale, con un linguaggio personale e distante dai più diffusi canoni della scena urbana.
Delicato compositore visuale, dai toni appunto “pastel”, stupisce in strada con un linguaggio influenzato da seduzioni naturalistiche orientali. Si intrecciano materia vivente e non vivente in una sorta di rinascita spirituale del germoglio di speranza che si nasconde dietro ogni muro di cemento.
Ad Arce invece sono arrivate Btoy dalla Spagna e Milu Correch dall’Argentina.
Nata a Barcellona nel 1977, Andrea Michaelsson è attiva sulla scena street con il nome di BTOY. Si forma studiando fotografia ed è influenzata dalla tecnica del ritratto di Cartier-Bresson e dall’iconografia delle dive di Hollywood come Clara Bow e Louise Brooks, che l’artista ama particolarmente.
Multi-media artist ispirata alla pop art, mescola stencil, acrilici, spray ed elaborazione digitale. Assidua frequentatrice della strada, che preferisce all’attività artistica in studio, ha collaborato con diversi artisti trattando il tema dell’immagine della donna come simbolo, icona e messaggio di potenza di genere. Anche nel suo recente lavoro per Memorie Urbane, dai suoi stencil sono emersi tre splendidi volti di donna incastonati in un background geometrico e ricco di colore.
Intervento invece più delicato per la disegnatrice argentina, Milu Correch che per la sua prima volta in Italia si è cimentata sulle pareti perimetrali del cimitero di Arce, con un’opera dal forte impatto simbolico ed emotivo intitolata “ Aunque vengan los lobos”.
Milu Correch vive e lavora a Buenos Aires, città in cui è nata e a cui è molto legata. Ha sempre realizzato schizzi come hobby ma dopo un workshop sulla tecnica murale si è dedicata ad esportare il suo modo di disegnare su grandi superfici. Fantasiosa e onirica, si muove in una dimensione post-simbolista con disinvoltura e forte capacità provocatoria. Ha esplorato con interessanti sviluppi anche il territorio della scultura.