Source. Self-made design 2015

Torna Source, la mostra internazionale di design autoprodotto, dove il progettista segue direttamente l’intera filiera produttiva, dall’ideazione, alla realizzazione fino alla distribuzione, che si svolgerà a Firenze dal 10 al 20 settembre. La manifestazione, i cui numeri sia in termine di presenze sia nel ventaglio di offerta continuano sempre più a crescere, prevede 70 designer, 11 paesi ( tra cui, oltre all’Italia ci sonoil Brasile, l’Argentina, la Spagna, la Danimarca, l’Olanda, il Taiwan e la Colombia), 16 workshop e talk, 11 giorni di mostra e attività formative.

La prossima edizione dell’evento vede ampliato anche lo spazio espositivo: alla Limonaia di Villa Strozzi si aggiunge infatti lo spazio della Villa Strozzi (sede del Sino Italian Design Exchange Centre) dove si svolgeranno le attività formative e gli incontri.

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OS ITalianos Design (Lisbona), Stallo

La mostra offre una panoramica a 360° sul mondo dell’autoproduzione e include le seguenti macrocategorie di oggetti: arredi e complementi, illuminazione, ricerca e sperimentazione, oggettistica, gioielli e scuole (In esposizione i lavori degli studenti di alcune scuole di design. Tra le varie collaborazioni quella con l’ISAI di Vicenza che segue l’evento fin dalla prima edizione e quella con lo IED di Firenze che ha prodotto un corso sviluppato in collaborazione con OmA, MakeTank e Source).

Le attività di formazione saranno divise in due sezioni. Durante i primi 4 giorni saranno affrontate le tematiche care agli autoproduttori quali la progettazione, la commercializzazione e la comunicazione. Con una novità, il design per la comunità: C’è una strada nel bosco. La segnaletica per il Parco di Villa Strozzi, un workshop di 3 giorni, curato da Gianni Sinni (Studio Lcd) e dal designer Donatello D’Angelo. Un altro workshop dedicato alla progettazione sarà invece curato dal designer Lorenzo Damiani con il supporto di 3 artigiani toscani che metteranno a disposizione dei partecipanti la propria esperienza.

Nei giorni successivi le attività di formazione saranno invece rivolte soprattutto agli architetti e saranno trattati diversi temi che spazieranno dall’uso di strumenti e tecniche di supporto alla progettazione, allo sviluppo di apparecchi illuminanti a sorgente LED, fino al diritto d’autore. Una giornata sarà dedicata anche quest’anno alle sperimentazioni nella ricerca di nuovi materiali, in un workshop curato da Marco Carratelli e Lucia Lunghi dello studio AYI.M di Firenze.

Per la prima volta quest’anno sarà inoltre allestito un temporary shop: in vendita gli oggetti autoprodotti selezionati tra quelli esposti e dalle precedenti edizioni di Source.

Il programma completo e l’elenco dei partecipanti li trovate sul sito della manifestazione.

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Agustina Bottoni (Argentina), Glow
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Ndrofficina (Napoli), Molla
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Maurizio Capannes (Barcelona), Hermanas
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Elena e Francesco Colorni e Fablab Milano, DiNDON.table
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Emanuela Rovito_Madefabric (Gallipoli), KALI’ runner
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Erika Braccini (Londra), Gaia Cabinet
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Francesca Verardo (Pordenone)

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.