Polpettas On Paper #ZERO

Racconti da leggere tutto d'un fiato e un prezioso esempio di buona editoria.

Quando piccole e valide realtà come quella di Polpettas, un sito come il nostro dedicato all’arte e alla creatività, decidono di fare il grande passo, non si può non sostenerle. Dopo quattro anni di viaggi virtuali attraverso tematiche di architettura, design, illustrazione, musica, fotografia e molto altro, Polpettas infatti diventa magazine ed è pronta a portare finalmente su carta le sue bellissime storie.

Polpettas On Paper è una pubblicazione semestrale in tre lingue (inglese, spagnolo e italiano) con un approccio divulgativo ed emozionale dove le numerose interviste proposte (in ben 214 pagine) saranno accompagnate da un corredo fotografico e grafico da libro d’arte. Insomma racconti da leggere tutto d’un fiato con la consapevolezza di avere tra le mani un prezioso esempio di buona editoria.

Per poter godere però di questo privilegio dovrete fare un piccolo sforzo anche voi, perché senza sacrifici non si ottiene nulla. Margherita Visentini, fondatrice di Polpettas, ha per ora messo a punto un prototipo, ma per rendere reale questo sogno ha bisogno di raccogliere 6000 euro ed ha, per questo motivo, attivato una campagna di crowdfunding sul sito Kisskissbankbank. Questa cifra permetterà di finanziare la stampa e la distribuzione della rivista e tiene conto anche delle ricompense che saranno destinate a tutti coloro che decideranno di sostenere questo progetto.

È possibile donare a partire da € 5 ricevendo un ringraziamento scritto in una pagina speciale nel prossimo numero di Polpettas On Paper. Via via aumentando l’importo della donazione, le ricompense diventeranno più consisenti…cosa aspettate?

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.