L’artista americano Andrew Faris giustappone acrilici su tela, opere astratte, minimaliste e dai colori saturi, alla natura selvaggia del Wyoming, creando nel loro insieme immagini surreali che potrebbero, a prima vista, far pensare a un artefatto digitale. Un’operazione di astrazione dalla frenetica realtà contemporanea per prendersi una pausa, tirare un respiro profondo e lasciarsi trasportare in un mondo ai confini tra l’esistente e l’immaginario.
“Il mio pensiero è questo: in una società sempre più complessa e competitiva, severamente governata dalla tecnologia e da mani robotiche, c’è davvero bisogno di una tregua artistica. La semplicità si dice sia l’essenza della bellezza. Non potrei essere più d’accordo.”