I manifesti della Nasa per il turismo spaziale

“L’immaginazione è la nostra finestra sul futuro”.

Ed è proprio questo che sottolineano i manifesti turistici per viaggi spaziali: immaginare un giorno in cui la creatività degli scienziati e degli ingegneri ci permetterà di fare cose che ora possiamo solo sognare. L’autore del progetto è il team del Jet Propulsion Laboratory della NASA, che si occupa di progettazione e strategia al fianco di scienziati e ingegneri per visualizzare e rappresentare graficamente temi scientifici e tecnologici complessi. Il loro lavoro è utilizzato nella progettazione di missioni spaziali e nel condividere il lavoro della NASA / JPL con il pubblico di tutto il mondo.

È possibile fare un viaggio virtuale in 14 mondi alieni. I poster sono disponibili gratuitamente per il download e la stampa.

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The Grand Tour
La missione Voyager della NASA ha approfittato di un allineamento dei pianeti esterni, che si verifica una volta ogni 175 anni, per un grand tour del sistema solare. La sonda gemella ha rivelato i dettagli su Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Voyager ha preparato il terreno per ambiziose missioni orbitanti come Galileo per Giove e Cassini per Saturno. Ancora oggi Voyager continua a dare il suo prezioso contributo alla scienza.
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Marte
Il Mars Exploration Program della NASA cerca di capire se Marte era, è, o può essere un mondo abitabile. Missioni come Mars Pathfinder, Mars Exploration Rover, Mars Science Laboratory e Mars Reconnaissance Orbiter, tra le altre, hanno fornito informazioni importanti per la comprensione della abitabilità di Marte. Questo poster immagina un futuro in cui sarà possibile per l’uomo visitare Marte con uno sguardo nostalgico alle grandi tappe di esplorazione del pianeta rosso celebrate ormai come “siti storici”.
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La Terra
Non c’è nessun posto come casa. Caldo, umido e con un clima adatto, la Terra è l’unico posto che conosciamo con forme di vita. Le missioni scientifiche del JPL sulla Terra monitorano il nostro pianeta e come sta cambiando, in modo che possa continuare a fornire un rifugio sicuro mentre raggiungiamo le parti più remote del cosmo.
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Venere
La rara opportunità per la scienza di effettuare transiti planetari ha a lungo ispirato audaci viaggi verso esotici e privilegiati punti di osservazione – viaggi come quello di James Cook nel Sud Pacifico per guardare Venere e Mercurio attraversare la faccia del Sole nel 1769. I veicoli spaziali oggi ci permettono il lusso di studiare questi attraversamenti cosmici scegliendo luoghi di indagine esclusivi in tutto il nostro sistema solare.

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Cerere
Cerere è il pianeta nano più vicino al Sole. È il più grande oggetto nella fascia principale degli asteroidi tra Marte e Giove con un diametro equatoriale di circa 965 km. Dopo essere stato studiato con telescopi per più di due secoli, Cerere è diventato il primo pianeta nano ad essere esplorato da una sonda spaziale. Da quando la sonda Dawn della NASA è arrivata in orbita nel marzo 2015, sta rivelando spunti interessanti sulla natura di questo mondo misterioso fatto di ghiaccio e roccia.
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Giove
Giove vanta un paesaggio con lo spettacolo di luci più grandioso del sistema solare, grazie alle emissioni “aurorali” ai poli nord e sud, che stupisce anche il viaggiatore dello spazio più esigente. Le aurore di Giove sono centinaia di volte più potenti di quelle della Terra e formano un anello luminoso attorno a ciascun polo che è più grande del nostro pianeta. Attorno a questo ovale aurorale ruotano i tre più grandi, incandescenti ed elettrici satelliti di Giove.

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Encelado
La scoperta di getti di ghiaccio di Encelado e il loro ruolo nella creazione dell’anello di Saturno è uno dei migliori risultati della missione Cassini su Saturno. Ulteriori scoperte della missione Cassini hanno rivelato una forte evidenza di un oceano globale e i primi segni di potenziale attività idrotermale, rendendo questa piccola luna di Saturno uno dei luoghi più importanti nella ricerca di vita possibile oltre la Terra.
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Titano
Frigido e alieno, eppure simile al nostro pianeta miliardi di anni fa, la più grande luna di Saturno, Titano, ha una spessa atmosfera, una chimica ricca di organica e una superficie con fiumi e laghi di etano liquido e metano. Venti freddi scolpiscono vaste regioni di dune ricche di idrocarburi e cryovolcani (vulcani di ghiaccio). La sonda Cassini della NASA è stata progettata per scrutare attraverso la foschia perpetua di Titano e svelare i misteri di questo pianeta simile alla luna.
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Europa
La sorprendente geologia e la possibilità di ospitare le condizioni per la vita, fanno di Europa, satellite di Giove, una meta affascinante per l’esplorazione futura. Sotto la sua superficie ghiacciata, si pensa che Europa possa nascondere un oceano d’acqua salata allo stato liquido grande il doppio del volume degli oceani della Terra. Secondo questa ipotesi Europa, riscaldata internamente dalle forze mareali causate dalla sua vicinanza a Giove e dalla risonanza orbitale con i vicini Io e Ganimede, rilascerebbe sufficiente calore per mantenere un oceano liquido sotto la superficie. Sulla Terra, ovunque troviamo l’acqua, troviamo la vita. Vedremo cosa troverà la Nasa quando si dirigerà verso questa luna intrigante nel 2020.
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51 Pegasi b
Nel 1995, gli scienziati hanno scoperto 51 Pegasi b, cambiando per sempre il modo di vedere l’universo e il nostro posto in esso. L’esopianeta ha una massa circa la metà di quella di Giove e orbita intorno alla propria stella in circa 4 giorni terrestri. Non solo è il primo esopianeta mai scoperto intorno a una stella simile al Sole, ma ha anche inaugurato una nuova classe di pianeti chiamati Hot Jupiters (“Giove “Caldo”): si tratta di pianeti extrasolari ormai ritenuti comuni, simile in dimensione e massa a Giove, ma con un’orbita molto più vicina alla stella madre.
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HD 40307 g
Due volte più grande della Terra in termini di volume, HD 40307 g si trova cavallo della linea tra la “Super-Terra” e “mini-Nettuno” e gli scienziati non sono sicuri se abbia una superficie rocciosa o sia sepolta sotto spessi strati di gas e ghiaccio. Una cosa è certa però: con una massa di otto volte quella della Terra, la sua attrazione gravitazionale è molto, molto più forte.
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Kepler-186F
Kepler-186F è il primo pianeta extrasolare con un raggio simile a quello della Terra e sembrerebbe possedere tutti i requisiti per essere classificato nella zona abitabile, termine scientifico per indicare la regione intorno ad una stella ove è teoricamente possibile per un pianeta mantenere acqua liquida sulla sua superficie. La sua stella è molto più fredda ed emana una luce più rossa di quella del nostro Sole. Se la vita vegetale esistesse su un pianeta come Kepler-186F, la sua fotosintesi potrebbe essere influenzata dalla diversa lunghezza d’onda dei fotoni della stella, comportando così una tavolozza di colori molto diversa da quella della Terra. Questa scoperta è stata fatta grazie al telescopio della NASA, Kepler.
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Kepler-16b
Come il pianeta originario di Luke Skywalker in Star Wars, “Tatooine”, Kepler-16b orbita attorno a due soli. Rappresentato qui come un pianeta terrestre, Kepler-16b potrebbe anche essere un gigante gassoso come Saturno. Le prospettive di vita su questo insolito mondo non sono buone, in quanto Kepler è caratterizzato da una temperatura simile a quella del ghiaccio secco. Ma la scoperta ha dimostrato che l’iconico doppio tramonto, come quello del famoso film, è tutt’altro che fantascienza.
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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.