Secondo il Gruppo T, movimento artistico fondato a Milano nel 1959 da Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi a cui si aggiunse subito Grazia Varisco, la cui iniziale T stava per il termine tempo, l’obbiettivo dell’opera d’arte era quello di allontanarsi dalla staticità per indagare la mutevolezza delle relazioni spazio-temporali e inglobarle in sé facendo propria la variabilità degli elementi che le compongono (luce, colore e forma).
Ispirandosi alle ricerche ottico-cinetiche di questo storico gruppo, è nata la mostra Ponzinetic, inaugurata ieri e allestita negli spazi della libreria Corraini 121+ a Milano (via Savona 17/5. Orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 10.30 alle 19.30), che vede esposte le “sculture cinetiche” di Emiliano Ponzi realizzate grazie al contributo dei makers di The FabLab.
Ponzi trasporta i suoi disegni in una dimensione tridimensionale e dinamica dove il movimento, concentrato sugli abiti dei personaggi da lui illustrati (veri protagonisti della mostra), viene ottenuto attraverso effetti ottici e meccanismi che fondono insieme nuove tecniche e metodi tradizionali.
“(…) è necessario che l’opera stessa sia in continua variazione” Miriorama 1 (dichiarazione fondativa del Gruppo T, 1959)