Italianism, Contemporary Visual Culture Made by italians

Secondo appuntamento per Italianism, conferenza creativa e luogo di incontro della nuova scena visiva italiana, inserita all’interno di Outdoor Extra, in programma sabato 14 maggio all’Ex Caserma Guido Reni a Roma. Ideata e diretta da Renato Fontana e prodotta da Nufactory, Italianism sarà una full immersion (dalle 15.00 alle 3.00) nel mondo della creatività italiana contemporanea con l’obbiettivo di tracciarne un quadro complessivo relativamente a più aree: Art Direction, Comunicazione, Design, Digital, Fotografia, Fumetto, Graphics, Illustrazione, Infographics, Multimedia, Print, Street Art, Textile, Typography, Video. Il costo per l’ingresso è di 12 euro (conferenza + mostre + musica) tutto compreso.

“The crossing”, ovvero l’incontro e la mescolanza tra differenti linguaggi espressivi, tecniche esecutive, provenienze geografiche, contenuti e discipline, sarà il filo conduttore di interventi, esposizioni e performance. Tutto ciò sarà accompagnato da concerti e dj set, in cui si si esibiranno musicisti e produzioni 100% italiane come La Notte della Bomba (showcase dell’etichetta Bomba Dischi), The Coffee Killers e Fabrizio Consoli.

“Fatto dagli italiani” è un concetto a cui tengo, perché racchiude ed esprime un passaggio importante: quello dall’importanza dei luoghi in cui si crea al modo in cui lo si fa. Tutta la ricerca e l’analisi che stiamo elaborando con chi partecipa al progetto Italianism è legata al fatto di capire concretamente quali possono essere le condizioni per un rilancio serio delle nostre potenzialità creative; quasi a capire se esista effettivamente una sorta di nostro DNA comune che, nonostante le avversità ambientali e strutturali, continui a produrre sequenze di talento. La passione, la tenacia che sappiamo riversare nel perseguimento degli obiettivi, la manualità di altissimo livello qualitativo, la resilienza sono caratteristiche che non si sono disperse, nemmeno con la diaspora progressiva degli ultimi anni. Una mappatura limitata ai soli professionisti e artisti presenti nel territorio nazionale sarebbe, a mio parere, fuorviante e limitativo. Credo che sia più utile inglobare tutte le esperienze, anche quelle che traggono linfa e ispirazione dall’estero, per creare un luogo fisico – e non solo virtuale – di incontro. (Renato Fontana, Concept/Direzione Artistica Italianism)

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Le due mostre allestite saranno rispettivamente di Maurizio di Iorio, esposizione fotografica dal titolo Objects and Human Beings focalizzata sulle relazioni tra gli oggetti e gli esseri umani, e di Federico Babina, che con Arche’tipo, presenta 33 poster art che illustrano i grandi maestri del cinema, della musica e dell’arte come fossero degli edifici.

Analogic 2.0 sarà l’omaggio alla tradizione artigianale italiana, una vetrina speciale dove verranno esposti prodotti di nuovi artigiani, editoria indipendente, textile art, tattoo, design e tecniche esecutive vintage.

Infine Portfolio Review sarà invece la sezione dedicata a studenti e junior, che potranno dialogare ed entrare in contatto diretto con i professionisti dei rispettivi settori, presentando i propri progetti a personaggi affermati nei campi dell’illustrazione, della grafica, della fotografica e dell’art direction (Adriano Attus, C41 Magazine, Ivan Canu, Miriam Bianchi, Luca Della Grotta, Maurizio Di Iorio, La Tigre, Sunday Büro). La mail a cui inviare il portfolio per la selezione è ciao@italianism.it.

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Toothbrush 2015 © Maurizio Di Iorio
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“How to not destroy your tights” per Refinery29, © Maurizio De iorio
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© Maurizio di Iorio
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Miles Davis, serie Arche’tipo © Federico Babina
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Mondrian, serie Arche’tipo © Federico Babina
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The Beatles, serie Arche’tipo © Federico Babina
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Tim Burton, serie Arche’tipo © Federico Babina

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.