L’alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun

L'omaggio di Gao Yang, in arte Particle.

Dal 1961 all 1995 Dieter Rams (Wiesbaden,1932) è stato il direttore del dipartimento di design dell’azienda tedesca Braun, facendo non solo le fortune di quest’ultima ma influenzando fortemente il design degli ultimi cinquant’anni e divenendo icona assoluta grazie al suo stile progettuale basato su funzionalismo e minimalismo.

“Credo che un bravo designer debba sempre essere un passo più avanti del proprio tempo. Dovrebbe mettere in discussione qualunque cosa che venga generalmente considerata ovvia. Deve avere un naturale intuito per come cambiano le abitudini delle persone, per la realtà in cui vivono, per i loro sogni, i loro desideri, i loro problemi, le loro necessità. Deve inoltre saper considerare realisticamente le opportunità e i limiti che offre la tecnologia”. Dieter Rams

Il grafico e illustratore cinese Gao Yang, in arte Particle, ha da poco omaggiato questo grande designer con un alfabeto ispirato al rigore estetico dei prodotti che lo stesso Rams disegnò per la Braun. E così la radio SK2, il giradischi PCS 45 o la calcolatrice BNE 001 si trasformano in lettere tridimensionali.

L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun
L'alfabeto che nasce dal design di Dieter Rams per Braun

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.