Arrivano gli artigiani spaziali!

A Foligno tra pochi giorni la quarta edizione di Week Hand, Festival del Fatto a Mano

Manca poco alla quarta edizione di Week Hand, Festival del Fatto a Mano in programma a Foligno il 22 e il 23 settembre 2018, nella splendida cornice di Palazzo Trinci. Tra le produzioni in mostra, illustrazioni, ceramiche, scarpe, borse, gioielli, profumi e molto altro. Abbiamo fatto qualche domanda all’ideatrice della manifestazione, Francesca Tasselli, per farci raccontare la storia di Week Hand e le novità di quest’anno. 

Label. Handcrafted_Lab (Terni)

Come e quando nasce l’idea di Week Hand?
L’idea di Week Hand nasce con l’arrivo del mio primo figlio e dal desiderio di reinventarmi come professionista. Ma il vero motore di tutto questo è stata la mia grande passione per la creatività e il mondo dell’handmade. Quattro anni fa qui in Umbria pensare di sviluppare un evento dedicato al solo artigianato di qualità era ancora una novità. E allora mi sono buttata. La fortuna è stata anche quella di aver azzeccato location e periodo giusti. E il risultato poi è stato davvero notevole, una grande affluenza di pubblico che ha confermato il vero interesse della nostra regione per l’argomento.

Qual è il minimo comun denominatore, il filo rosso che unisce gli artigiani selezionati per l’evento?
L’originalità e l’attenzione ai dettagli. Quando scegliamo i magnifici 50 (quest’anno 53) stiamo davvero molto tempo a spulciare le loro skills sia nella presentazione online dei loro prodotti, sia alla scelta delle materie prime, il packaging e le parole che usano nel raccontarsi.
Ogni anno arrivano richieste di artigiani sempre più bravi e che utilizzano tecniche innovative. Un vero e proprio spasso sceglierli. Quest’anno è stata davvero dura, oltre 210 iscritti per 50 posti, abbiamo dovuto scegliere al dettaglio.

Negli anni hai avuto modo di conoscere numerosi artigiani provenienti da tutta Italia. Ti sei fatta un’idea di quanto sia nutrito e articolato questo “sottobosco” di artigiani moderni che hanno la volontà di tornare al saper fare con le proprie mani?
È davvero molto ricco, anche se non nascondo che ci sia anche tanta omologazione e spesso alcuni non riescono a far venir fuori la propria creatività e il proprio talento per seguire la moda dell’instagram feed più cool del momento. Nonostante ciò ritengo che ci sia davvero un vero e proprio ritorno al voler saper fare con le proprie mani e noi di Week Hand ne siamo davvero felici.

Novità di quest’anno?
Di sicuro le collaborazioni.
Dal coinvolgimento di Cna Umbria, nuovo main partner di Week Hand che ha permesso l’organizzazione di tre contenuti teorici dedicati all’uso dei social per gli artigiani, a un talk organizzato da ADI UMBRIA dedicato al design umbro che vedrà la partecipazione di tanti attori del territorio. Altra novità sono le aree live dove troverete un corner dedicato al crowdfunding, al cucito con macchina, aree live per bambini più piccoli, angoli morbidi lettura e anche una vera e propria roulotte OHLALA!, una merceria mobile che arriva per la prima volta in Umbria.

Come sempre oltre alla mostra mercato si svolgeranno numerosi workshop. 
Come dicevo grazie alle numerosissime collaborazioni siamo riusciti a organizzare anche quest’anno tantissimi workshop per adulti e laboratori per bambini e bambine che sono già tutti sold out. Dal ricamo all’arm knitting passando per il tricotin e al cucito creativo per gli adulti, ai tanti momenti di creatività e manualità pensati per i bambini di tutte le età.

Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti.
Spulciate il programma su www.weekhand.it

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.